Cenni Storici
Perchè Camaldoli?
Perchè Monte Corona?
Romualdo,figlio del Duca di Ravenna, si ritirò nel Monastero Benedettino di Classe presso Ravenna nella preghiera e nella penitenza. Egli desiderava però; una vita più solitaria. Aveva circa 100 anni quando, attraversando la Toscana, si fermò; a Fontebuona, poco lontano da "Casa Maldolo" e lì si addormentò. Fece un sogno strano; chiese spiegazione al Vescovo di Arezzo Elamberto che lo incoraggiò nel suo desiderio di vita solitaria e lo inviò al conte Maldolo, proprietario di quel luogo. Grazie alla generosità di Maldolo, egli fonda il monastero, il primo della nuova congregazione benedettina.
Era il 1012. Da qui si disse "Camaldoli" dalla unione delle due parole: "Casa Maldolo". Romualdo terminò la sua vita terrena nel Monastero di Val di Castro, presso Fabriano, il 19 giugno del 1027. Le condizioni del Sacro Eremo dei Camaldoli apparivano piuttosto inquietanti. Ecco un uomo di valore, Tommaso Giustiniani, che il 25 dicembre 1510 riceve l'abito monastico cambiando il proprio nome in quello di Fra' Paolo. Divenne "Maggiore" nel 1519. Egli però desiderava abbandonare l'eremo per ritrovare la solitudine. Rinunciò alla carica e si ritirò alle Grotte del Masaccio, in diocesi di Jesi (Ancona). Lì vide moltiplicarsi il numero di coloro che come lui desideravano la solitudine per una donazione totale a Dio. Il 9 dicembre 1523 nel monastero di S. Biagio di Fabriano viene sancita l'esistenza canonica della "minuscola compagnia di solitari", sotto l'osservanza delle Costituzioni redatte dal Giustiniani. Nacquero così gli eremiti di Montecorona, dal grande romitorio fondato tra Perugia e Città di Castello, come centro del nuovo istituto. Ben presto gli eremi di Monte Corona si moltiplicarono in Italia e fuori.
In Campania furono fondati sei Eremi Camaldolesi :
- nel 1577 l'eremo S. Maria dell'Incoronata a S. Angelo a Scala (Avellino)
- nel 1585 l'eremo S. S. Salvatore a Napoli
- nel 1602 l'eremo S.Michele Arcangelo a Torre del Greco (Napoli)
- nel 1607 l'eremo S. Maria degli Angeli a Nola (Napoli)
- nel 1617 l'eremo S. Maria in jerusalem a Vico Equense (Napoli)
- nel 1687 l’ eremo S. Maria Avvocata a Maiori (Salerno)
Con un breve di Innocenzo X "Cum sicut..." del 7 febbraio 1653 venne sancita la clausura rigida. Proibito qualsiasi ministero pastorale eccetto le Confessioni, ma solo all'interno e per uomini. Disaccordi interni e tra le altre Province portarono alla separazione da Monte Corona sancita da Clemente XIV il 13 maggio 1771. Nel 1773 con il Capitolo Generale tenutosi a Nola sembra ritornare un po' di serenità tra i monasteri napoletani.
La legge del 13 febbraio 1807 sopprime i monasteri.Pio VII con il breve "inter multiplices..." sanziona la unità con Monte Corona il 22 marzo 1822. L'unità continuò per poco tempo perché Gregorio XVI, con un altro breve, il 19 dicembre 1837 sanzionò la separazione per sempre.
I Camaldoli di Napoli nel 1837 recuperano l'eremo di S. Maria degli Angeli di Nola, anche se per pochi elementi (si pone il noviziato). Con le leggi eversive del 1867 solo a Nola e a Napoli rimase qualche religioso in forma privata, gli altri Eremi furono tutti soppressi. Solo nel 1895 potè essere recuperato da Monte Corona anche l'Eremo di Nola di S. Maria degli Angeli.